Riportiamo le riflessioni di Francesco Luci, Presidente della SMS Pro Retrosi, riguardanti alcune proposte per migliorare l’operato della stessa e anche in vista del futuro Incontro di Fine Anno, come stimolo per una costruttivo dibattito tra tutti i paesani.
Alcuni giorni fa ho avuto un utile e fruttuoso colloquio telefonico con due soci della “Pro Retrosi” che hanno partecipato al “secondo incontro di Fiano”. Utile perché mi hanno aiutato a meglio capire il clima che si è creato in tale incontro, nel quale si è manifestata la sfiducia e l’insoddisfazione di alcuni paesani nei confronti della SMS.
Ci siamo ritrovati concordi sulla necessità di opporci, senza cadere in provocazioni, a questo clima di scontro, soprattutto di sorvegliare e contrastare qualsiasi tentativo di avviare processi di ricostruzione poco trasparenti e che vadano contro le caratteristiche architettonico-paesaggistiche e culturali del nostro bel paese.
Abbiamo anche evidenziato la necessità da parte della SMS (se vuole continuare ad avere un ruolo da protagonista del processo di ricostruzione) di “riconquistare”, in un percorso di lavoro comune i non pochi paesani che a torto o a ragione si sono allontanati (a partire dal 2015 soprattutto) o si stanno allontanando dalla SMS, rischiando di passare dalla iniziale indifferenza ad una posizione di palese critica non costruttiva se non di vera e propria ostilità.
Si tratta di questioni di cui si parla da tempo e non possiamo trovare facili soluzioni. E’ pur vero che in questa situazione straordinaria non è possibile non affrontarle o rimuoverle come fossimo a prima del 24 agosto.
Andando al concreto parlando con i miei interlocutori ho meglio capito che non si tratta soltanto di contrastare le suddette posizioni ma anche di ampliare e migliorare le attività della SMS, almeno su due “fronti”:
Sono queste le due linee di attività sulle quali ritengo sia oggi necessario fare consistenti passi in avanti, in uno spirito di inclusione, di coinvolgimento del maggior numero di paesani, anche di quelli che, in buona fede, oggi non stanno “dalla parte della SMS”. In tale ottica, potrebbe essere valutata l’ipotesi di un coinvolgimento diretto di altri paesani, non necessariamente mediante un allargamento del CdA ma con una loro attiva partecipazione e presenza, per offrire trasparenza e fugare qualsivoglia dubbio sui pretestuosi e offensivi “interessi personali”.
Per entrambe le suddette attività prima di fare dei (e dividerci sui) nomi, verifichiamo nell’assemblea del 28 dicembre se vi è un accordo sui “contenuti” e le finalità delle stesse, se si ristabilisce un clima di fiducia e volontà di partecipazione attiva intorno al processo di ricostruzione. Come già detto, se ciò non avvenisse non ci sarebbe nessun vincitore, ma tutti perdenti.
Un grazie ancora ai soci con i quali mi sono confrontato: senza i loro suggerimenti ed elementi di riflessione non sarei stato in grado di chiarirmi meglio le idee, che ho cercato di esprimere in questa nota.
Francesco Luci, 15 Dicembre 2016