Nota informativa del Comitato Tecnico: stato dei lavori ed incontro con l’Assessore F. Palombini

Riportiamo la nota informativa a tutti i paesani di scritta da Guglielmo Zaroli il 5 dicembre 2016 con informazioni riguardanti lo stato dei lavori del Comitato Tecnico e l’incontro informale con l’Assessore F.Palombini del Comune di Amatrice.


Stato dei lavori del Comitato

Il comitato tecnico sta lavorando da tempo sulla definizione di tavole che porteranno alla elaborazione di un piano di ricostruzione di Retrosi che dovrà essere il più possibile condiviso dai paesani.

Lo stato dei lavori verrà spiegato in dettaglio nell’incontro già programmato per il 28 dicembre in quanto sarebbe complicato e prematuro illustrarlo sul sito web, dato che stiamo ancora completando alcune elaborazioni e proposte Per ora abbiamo redatto dei documenti (tavole, tabelle, etc.) che fotografano la situazione catastale, la proprietà e il danno dell’intero edificato di Retrosi. L’indicazione di tutela dei beni architettonici sarà invece basata sulle tavole derivanti dal piano del 2002, ovviamente riviste alla luce degli avvenimenti sismici.

Tali tavole, già redatte in bozza, offrono un quadro sufficientemente esaustivo dello “stato di fatto” attuale

Valutare lo stato del danno in maniera definitiva è tuttavia prematuro, poiché, come purtroppo abbiamo avuto modo di constatare, lo scenario è in evoluzione.

Le tavole della proprietà sono di importanza rilevante in quanto senza la conoscenza dei reali proprietari delle singole unità, non si hanno gli interlocutori/soggetti attivi del processo di ricostruzione. Nella sostanza senza chi ha pieno titolo a firmare le domande di contributo, il processo di ricostruzione non può partire.

A tali tavole, come già detto, stanno lavorando per darci un contributo, riguardo a variazioni rispetto alle catastali (dovute a morte, successioni, variazioni di proprietà non registrate, etc.), Vincenzo, Angelo e Claudio.

 

Incontro informale con l’Assessore F.Palombini del Comune di Amatrice

L’incontro informale è stato richiesto dall’Assessore attraverso Armando S. ed è avvenuto il 26/11/2016 presso il COC di Amatrice, All’incontro hanno partecipato, oltre all’Assessore, Marco e Gugliemo Zaroli come rappresentanti del comitato tecnico della Pro Retrosi, Eraldo Scialanga come tecnico, Armando e Maurizio Scialanga. Presenti anche per Capricchia l’Arch. Agata Guerra e per S. Angelo e frazioni limitrofe, come presidente di associazione, Mario Feliziani che si scusava per l’assenza del loro tecnico di riferimento.

La convocazione verteva sulla richiesta da parte dell’Assessore della possibilità per le frazioni “volonterose” di predisporre uno strumento urbanistico che permettesse un’accelerazione dei tempi di ricostruzione e che soprattutto non fosse “calato dall’alto”, ma condiviso dagli abitanti.

E’ stato riconosciuto dall’Assessore che Retrosi, grazie al piano di recupero del 2002 da lui già conosciuto e grazie alle prime risultanze del lavoro fatto dal Comitato tecnico che ha avuto modo di vedere, era la frazione più avanti e che per prima poteva raggiungere un piano di ricostruzione condiviso.

Ha altresì richiesto consigli, pareri e integrazioni sull’elaborazione delle “linee guida per la redazione dei piani di ricostruzione delle frazioni”, documento da lui già redatto in bozza.

Abbiamo concordato con l’Assessore che le tre caratteristiche, in ordine di importanza, che dovrà avere il piano sono: la sicurezza dagli eventi sismici, la salvaguardia dell’architettura e del paesaggio, la velocità di ricostruzione.

Ha inoltre auspicato la redazione di un piano di ricostruzione condiviso con un grado di dettaglio tale da permettere la realizzazione dei singoli interventi edilizi tramite SCIA (strumento più veloce del permesso di costruire), così come previsto dall’art. 11, comma 7 del DL 189/2016.

Ci siamo naturalmente resi disponibili come comitato tecnico e la cosa è stata formalizzata con una successiva lettera/comunicazione della sms Pro-Retrosi. Abbiamo altresì concordato di realizzare un nuovo incontro dopo un paio di settimane di riflessione.

Naturalmente la redazione di un piano di tale portata, come richiesto dell’Assessore, fa sì che aumenti il lavoro da fare e stiamo valutando come proseguire.

Oltre ad aumentare il lavoro tecnico, essendo il piano molto più stringente e vincolante, sorge la necessità imprescindibile di una condivisione molto stretta dello stesso tra i paesani.

Per assicurare concretamente quest’ultimo requisito è necessario migliorare e rafforzare la “comunicazione” tra i paesani tutti ed il Comitato Tecnico, in modo che quest’ultimo possa nella redazione del Piano di ricostruzione tener conto delle diverse esigenze dei proprietari e quindi realmente condiviso.

La proposta operativa è di suddividere l’intero paese in 12-13 zone o “macro aree” ed individuare per ognuna 1-2 Referenti i quali   avrebbero il compito:

sia di completare la individuazione, per ciascun immobile degli effettivi proprietari (completando il lavoro già avviato da Claudio e Vincenzo e Angelo, prima citato);

sia, soprattutto, di raccogliere le volontà e le esigenze anche specifiche dei proprietari in merito alla futura ricostruzione, con particolare riferimento alle volumetrie, alle tipologie strutturali, agli aspetti esterni, etc.

Deve essere chiaro: queste “macro aree” non necessariamente coincideranno con i futuri Consorzi previsti dalla normativa; i Referenti che oggi si impegnano a fare da tramite dei “desiderata” dei proprietari non sono assolutamente già i futuri Coordinatori di tali Consorzi. Tali aspetti, per i quali sarà comunque necessario attendere le disposizioni attuative del Decreto, saranno decisi autonomamente dai diretti interessati (proprietari).

Altro problema è quello di avere documenti e cartografie della amministrazione (voli con il drone, impianto fognario esistente, etc.) in modo da poter redigere tale piano, per le quali ci muoveremo chiedendo a Regione e Dicomac.

Ripetiamo che siamo in fase di studio sulle possibilità che ci si presentano. Saremo più chiari nella riunione del 28 dicembre.

Un saluto a tutti,

Guglielmo Zaroli

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