Riportiamo il comunicato stampa del Comitato Civico 3e36 riguardante la messa in sicurezza del patrimonio storico, culturale e artistico della Conca Amatriciana e la richiesta di spiegazioni alle Istituzioni. Una realta’ che interessa da vicino Amatrice come moltissime delle sue frazioni, tra cui Retrosi e la sua chiesetta completamente distrutta.
Il patrimonio storico, culturale e artistico di Amatrice si sta sgretolando.
Amatrice era la città delle cento chiese.
In città, e quasi in ognuna delle sessantanove frazioni, erano nascosti piccoli gioielli, arrivati intatti dai secoli passati fino a oggi.
Gli Amatriciani li hanno visti, scossa dopo scossa, smontarsi sotto i loro occhi, senza che nessuno intervenisse.
Anche per edifici facilmente accessibili, neanche un puntello è apparso in cinque mesi.
Il secondo decreto Errani già nel novembre 2016 dava la possibilità alle Pubbliche Amministrazioni competenti di intervenire per porre immediatamente in sicurezza tutti i beni culturali a rischio crollo.
I Comuni interessati erano liberi di effettuare in proprio gli interventi indispensabili, compresi quelli di messa in sicurezza di edifici, SOLO dandone comunicazione al Ministero dei Beni Culturali.
Ad Amatrice questa possibilità non è stata sfruttata.
Buona parte di quel che restava del patrimonio artistico, storico e culturale poteva e doveva essere salvato.
Non è stato così, e a tutt’oggi pochi, anzi pochissimi, sono i beni messi in sicurezza.
Il Comitato Civico 3e36 di Amatrice chiede che si faccia d’ora in poi tutto il possibile per salvare il salvabile, e che le Autorità competenti, se è il caso, sanzionino le negligenze colpevoli.
Amatrice, 14/2/2017
Comunicato ufficiale del Comitato Civico 3e36:
http://www.comitato336.it/
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