Due esempi e quattro soluzioni

Marco Zaroli, membro del Comitato Tecnico, ci espone con semplici esempi, quali potrebbero essere i diversi scenari all’avvio della ricostruzione.


ESEMPIO 1:

L’aggregato XX è diviso in quattro unità immobiliari cielo-terra di proprietà dei signori A, B, C, D. A e B sono Amici. C e D sono amici. A è in disaccordo con C da almeno 3 generazioni. B litiga con D da almeno 16 assemblee della SMS.

SCENARIO 1A: l’aggregato coincide con la UMI (Unità minima di intervento), poiché nessuno sapeva delle antipatie esistenti. C e D, forti del 58% delle superfici, formano il consorzio, nominano un progettista e una ditta fregandosene di ciò che pensano A e B. A &B fanno causa a C&D, imputandogli che parte delle superfici per cui raggiungono il 58% sono abusive. C&D fanno causa ad A&B per 10 articoli del codice penale.

Conclusione “Scenario 1A”: L’aggregato non viene ricostruito. La causa dura 35 anni. A e D muoiono. I nipoti non vogliono saperne nulla della causa e dell’aggregato e al suo posto viene fatta una discarica per gli abitanti di Moletano.

SCENARIO 1B: conoscendo le problematiche, il Comitato tecnico, coadiuvato da A,B,C,D dimostra che l’aggregato deve essere diviso in due UMI (per questioni tecniche, architettoniche, strutturali, etc.), una composta da A&B, l’altra da C&D. A&B nominano i propri progettisti e la propria ditta. C&D nominano altri progettisti e altra ditta.

Conclusione “Scenario 1B”: L’aggregato viene ricostruito.  B e D possono continuare a tornare a Retrosi e a litigare ad ogni assemblea. Anche A e C possono continuare a tornare a Retrosi con i propri nipoti, puntualmente in disaccordo (inaugurando così la quarta generazione in disaccordo).

 

ESEMPIO 2:

L’aggregato XY è diviso in tre unità immobiliari cielo-terra di proprietà di  A, B, C. A vuole ricostruire poiché ama Retrosi. B ha il suo fabbricato abusivo. C’è una proprietà indivisa, intestata per più di metà a persone decedute nel 1800.

SCENARIO 2A: l’aggregato coincide con la UMI (Unità minima di intervento), poiché nessuno sapeva delle problematiche esistenti.  Conclusione Scenario “2A”: A si perde nei meandri della burocrazia e ci mette 20 anni a ricostruire la propria casa.

SCENARIO 2B: Il comitato tecnico rileva le problematiche esistenti e forma due UMI, una composta da “A” e una composta da B&C. Conclusione Scenario “2B”: A ricostruisce casa subito.

La sostanza dei due esempi sopra che vi prego di leggere è che non dobbiamo amarci, non dobbiamo andare d’accordo, ma abbiamo un problema comune…

Dobbiamo pertanto confrontarci alla luce del sole, trovare soluzioni concertate in maniera tale da ricostruire.  Poi potremo continuare a litigare e fare giochi di potere ogni 16 di agosto.

E’ chiaro che parliamo di questioni tecniche specialistiche (già solo la nozione di abuso necessita di conoscenze di legge e letteratura giuridica non banali) che devono essere confrontate con problematiche “umane”.

 

Il comitato tecnico si prefigge di trovare il bandolo della matassa. Ma per farlo ha bisogno di aprire un dialogo con voi tutti. A ciò era dovuta la richiesta di creare un “comitato di informazione” che potesse fungere da ponte tra il comitato tecnico e ogni proprietario. Nessuno vuole imporre nulla. Anzi, l’unico modo per far fare a ciascuno come vuole è proprio quello di sedersi attorno ad un tavolo ed esprimere le proprie DIVERGENZE, in maniera da trovare TECNICAMENTE una soluzione che permetta di ricostruire a tutti.

Marco Zaroli, 12 Dicembre 2016

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